Per festeggiare la Festa della Donna e l’arrivo della primavera, la stagione “InDanza” organizzata dal Centro Servizi Santa Chiara di Trento, propone al Teatro Sociale “Le Quattro stagioni” .
In scena la compagnia diretta da Mauro Astolfi “Speelbound”, molto nota al pubblico regionale per le sue diverse frequentazioni con i palcoscenici trentini e che con questo spettacolo, creato nel 21010, ha festeggiato il suo quindicesimo anno di vita. Il danzatore e coreografo romano Mauro Astolfi, noto anche in veste di insegnate per avere partecipato a qualche edizione di “Amici” e per essere stato ospitato sempre in qualità di coreografo docente a “Trentino Danza Estate”, approda con questo lavoro a Vivaldi e alla sua opera più famosa.
Ne “Le quattro stagioni” Astolfi abbina alla celeberrima partitura le composizioni originali di Luca Salvadori, che attingono a stili eterogenei e a materiali sonori della natura. Lo spunto coreografico si sviluppa da una riflessione sul tempo, sul suo scorrere, sui mutamenti che porta con sé. Ancora una volta quella che ci mostra il coreografo romano è una danza non narrativa, che attraversa soprattutto lo spazio, ridefinendone i confini e lavorando sulle sculture dei corpi che si muovono sullo sfondo dei suggestivi interventi multimediali di Enzo Aronica.
“Le mie stagioni – spiega lo stesso coreografo - abitano dentro e fuori un piccolo spazio che si innalza, trascina e soffoca a momenti, ma che ripara, unisce, protegge. Sembra una casetta, ma è una nave, un albero, un posto misterioso da cui osservare le stagioni che mutano, un posto da dove partecipare in prima persona al ciclo della natura che si rinnova, e l’autunno, non solo foglie che cadono, la primavera, non solo fiori che spuntano, ma una natura dentro di noi, un rituale magico primordiale, un evento che si immagina, poi si cerca di imitare, per poi cercare di impossessarsi del suo spirito”.
Nonostante il nome la” Spellbound Dance Company”è una compagnia esclusivamente italiana ed è stata fondata nel 1994/95 dal romano Mauro Astolfi. In sedici anni di attività la compagnia ha progressivamente conquistato un vasto pubblico con la sua danza coinvolgente e caleidoscopica frutto della commistione di diversi stili.
“Spellbound”in inglese significa “incantato” ed è un nome sicuramente evocativo.
“L’ho scelto – spiega Mauro Astolfi - perché il gruppo è nato da un incanto. Agli inizi sembrava un gioco”.
Il gioco in realtà si è fatto subito serio perché la compagnia, in brevissimo tempo, si è trasformata in una delle realtà più attraenti e dinamiche del panorama italiano ed europeo. In costante crescita e ridefinizione, “Spellbound” fa sì che ogni suo spettacolo diventi un contenitore di emozioni, immagini e suoni non legato a uno stile definito e immutabile, bensì aperto alle possibili gestualità e forme che compongono il linguaggio del corpo.
In altre parole, la compagnia riflette l’eclettismo del suo fondatore, la tensione all’esplorazione e alla ricerca, il gusto del non-ordinario. Richiesto oltre i confini nazionali per creazioni ed eventi, Astolfi, che ha coreografato tra gli altri per il Balletto di Lipsia e per l’Ungherese Szegedi Kortas Balett, si è fatto conoscere al pubblico italiano con creazioni come Duende, Nafas, Don Giovanni o il gioco di Narciso, commissione di Ismael Ivo per la Biennale Danza di Venezia 2008 e Carmina Burana, lavoro nato nel 2006 tuttora in tournée che verrà ospitato in Regione a Vezzano e a Borgo Valsugana rispettivamente il 10 e l’11 marzo.
Stagione InDanza Teatro Sociale Martedì 8 marzo 2011 ore 20.30 Spellbound Dance Company
LE QUATTRO STAGIONI coreografia e set concept Mauro Astolfi
regia multimediale Enzo Aronica
danzatori: Maria Cossu, Marianna Ombrosi, Sofia Barbiero, Alessandra Chirulli, Giuliana Mele, Gaia Mattioli, Mario Enrico D’Angelo, Michelangelo Puglisi, Giacomo Todeschi disegno luci Marco Policastro
musiche Antonio Vivaldi
musiche originali Luca Salvadori
realizzazione scene Esse A Sistemy
assistente alle coreografie Beatrice Bodini management Valentina Marini
una produzione Spellbound Dance Company con il contributo del Ministero per i Beni e le Attività Culturali